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Le 10 lingue antiche mai decifrate: Indu/Happaran

Molte le biblioteche che narrano di antichi testi ritrovati che potrebbero svelare chissà quali segreti riferiti alla storia dell'uomo, ad avvenimenti rimasti nascosti nelle pieghe del tempo e dello spazio, a culture ormai scomparse e a verità e conoscenze perse nel secoli se non addirittura nei millenni. Affascinante argomento che stimola la fantasia e la curiosità di chiunque. Dieci sono gli esempi più lampanti di questa verità. Dieci antichi volumi potrebbero infatti contenere la chiave per comprendere civiltà scomparse e magari sconosciute. Testi che contengono lingue morte e, per ora, del tutto indecifrabili, che potrebbero spiegare segreti spirituali o raccontare di una normale serie di attività di ogni giorno, o citare pensieri astratti, idee personali o estremamente concreti. Tutto o il contrario di tutto. Molte delle lingue morte in cui sono scritti, probabilmente non saranno mai decifrate, ma in tutti i casi rappresentano testimonianze criptiche dell’enorme complessità dell’uomo che ha abitato il nostro pianeta e della nostra storia, conosciuta e/o sconosciuta.

2° Indu/Happaran

Indu/Happaran

Veniamo ora alla cosiddetta scrittura Indu/Happaran. Nei secoli sono stati scoperti oltre quattromila oggetti riportanti la scrittura dell’Indo, ma la lingua utilizzata è tuttora indecifrata. Tutti coloro che si sono cimentati a cercare di comprenderla  hanno, al momento, dovuto arrendersi. Alcuni studiosi sono convinti che si tratti di una lingua “proto-dravidica”, l’antenata delle lingue parlate oggi, in uso prevalentemente nell’area dell'Asia meridionale.
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