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Le 10 lingue antiche mai decifrate: Simboli di Vinca

Molte le biblioteche che narrano di antichi testi ritrovati che potrebbero svelare chissà quali segreti riferiti alla storia dell'uomo, ad avvenimenti rimasti nascosti nelle pieghe del tempo e dello spazio, a culture ormai scomparse e a verità e conoscenze perse nel secoli se non addirittura nei millenni. Affascinante argomento che stimola la fantasia e la curiosità di chiunque. Dieci sono gli esempi più lampanti di questa verità. Dieci antichi volumi potrebbero infatti contenere la chiave per comprendere civiltà scomparse e magari sconosciute. Testi che contengono lingue morte e, per ora, del tutto indecifrabili, che potrebbero spiegare segreti spirituali o raccontare di una normale serie di attività di ogni giorno, o citare pensieri astratti, idee personali o estremamente concreti. Tutto o il contrario di tutto. Molte delle lingue morte in cui sono scritti, probabilmente non saranno mai decifrate, ma in tutti i casi rappresentano testimonianze criptiche dell’enorme complessità dell’uomo che ha abitato il nostro pianeta e della nostra storia, conosciuta e/o sconosciuta.

3° Simboli di Vinca

Simboli di Vinca

Molti archeologi e glottologi ritengono i simboli Vinca la più antica forma di scrittura conosciuta. Al contrario altri sostengono addirittura che non si tratti affatto di una lingua scritta. Il perché di questa discrepanza di prese di posizione è da ricercarsi nel fatto che si tratta di una proto-scrittura portante un messaggio, probabilmente religioso, che non esprime una vera e propria lingua e quindi può essere considerata in un modo o nell’altro. Questi simboli furono scoperti, in Ungheria, nel XIX secolo, da un archeologo. La data di creazione è da riferirsi ad una data intorno al quarto millennio a.C.
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