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Le 10 lingue antiche mai decifrate: Pietra di Singapore

Molte le biblioteche che narrano di antichi testi ritrovati che potrebbero svelare chissà quali segreti riferiti alla storia dell'uomo, ad avvenimenti rimasti nascosti nelle pieghe del tempo e dello spazio, a culture ormai scomparse e a verità e conoscenze perse nel secoli se non addirittura nei millenni. Affascinante argomento che stimola la fantasia e la curiosità di chiunque. Dieci sono gli esempi più lampanti di questa verità. Dieci antichi volumi potrebbero infatti contenere la chiave per comprendere civiltà scomparse e magari sconosciute. Testi che contengono lingue morte e, per ora, del tutto indecifrabili, che potrebbero spiegare segreti spirituali o raccontare di una normale serie di attività di ogni giorno, o citare pensieri astratti, idee personali o estremamente concreti. Tutto o il contrario di tutto. Molte delle lingue morte in cui sono scritti, probabilmente non saranno mai decifrate, ma in tutti i casi rappresentano testimonianze criptiche dell’enorme complessità dell’uomo che ha abitato il nostro pianeta e della nostra storia, conosciuta e/o sconosciuta.

6° Pietra di Singapore

Pietra di Singapore

Il quinto testo che passiamo in rassegna  è la cosiddetta Pietra di Singapore. Si tratta di un’enorme lastra di arenaria alta tre metri. Una leggenda antica, risalente al XiV secolo narra di Badang, un uomo molto forte, che si dice abbia scagliato la pietra alla foce del fiume chiamato Singapore. La parte esterna di questa pietra contiene un’iscrizione ormai consumata e mai decifrata, e probabilmente non più decifrabile perchè un ingegnere l’ha fatta esplodere per costruire un fortino nel diciannovesimo secolo. Uno dei pochi frammenti rimasti si può consultare nel museo nazionale di Singapore.
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