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Le 10 lingue antiche mai decifrate: Proto-elamita

Molte le biblioteche che narrano di antichi testi ritrovati che potrebbero svelare chissà quali segreti riferiti alla storia dell'uomo, ad avvenimenti rimasti nascosti nelle pieghe del tempo e dello spazio, a culture ormai scomparse e a verità e conoscenze perse nel secoli se non addirittura nei millenni. Affascinante argomento che stimola la fantasia e la curiosità di chiunque. Dieci sono gli esempi più lampanti di questa verità. Dieci antichi volumi potrebbero infatti contenere la chiave per comprendere civiltà scomparse e magari sconosciute. Testi che contengono lingue morte e, per ora, del tutto indecifrabili, che potrebbero spiegare segreti spirituali o raccontare di una normale serie di attività di ogni giorno, o citare pensieri astratti, idee personali o estremamente concreti. Tutto o il contrario di tutto. Molte delle lingue morte in cui sono scritti, probabilmente non saranno mai decifrate, ma in tutti i casi rappresentano testimonianze criptiche dell’enorme complessità dell’uomo che ha abitato il nostro pianeta e della nostra storia, conosciuta e/o sconosciuta.

1° Proto-elamita

Proto-elamita

Non meno misteriosa la cosiddetta scrittura Proto-elamita. La caratteristica di tale lingua è che è stata utilizzata per un breve periodo e poi è stata abbandonata. Risale a circa tremila anni prima di Cristo e fu usata, per circa due secoli, dalle civiltà Iraniane in un’ampia zona geografica. Per scriverla venivano utilizzate delle tavolette d’argilla, usate come veri e propri documenti. Qui veniva utilizzata una simbologia astratta e ciò rende impossibile decifrarla anche per gli esperti migliori.
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