Le origini del pomodoro sono abbastanza controverse: alcuni studiosi ritengono che il pomodoro sia originario dell'America centrale, mentre altri sostengono che ponga le sue radici nel Sud America. Secondo queste teorie, il pomodoro sarebbe arrivato in Europa nel 1540 grazie agli spagnoli, finché la sua popolarità, con il tempo, aumentò. In Spagna, l'utilizzo del pomodoro ruotò intorno al condimento di diverse pietanze della tradizione.
In seguito, i francesi introdussero questo alimento nell'area di Nimes nel 1590.
Inizialmente, quando il pomodoro arrivò grazie agli spagnoli dal Nuovo Mondo in Europa, trovò un ambiente ostile, poiché alcune persone lo consideravano velenoso. Tuttavia, decisero di coltivarlo lo stesso, forse spinte dalla curiosità, e ben presto diventarono consapevoli degli innumerevoli benefici che questo frutto offriva: non soltanto il suo gusto, ma anche proprietà curative, in particolare a livello digestivo.
Oltre che in Francia e in Spagna, il pomodoro si diffuse anche in Germania durante la prima metà del XVII secolo, dove era conosciuto come "Goldapfel" o "golden apple".
Grazie al successo del frutto in Europa, il pomodoro è diventato un alimento fondamentale anche nella dieta americana ed è stato massicciamente consumato a partire dalla metà del XIX secolo. Il primo coltivatore di pomodori negli Stati Uniti fu W. Atlee Burpee, un agricoltore della Pennsylvania che nel 1885 iniziò a coltivarlo a fini commerciali e che nel 1889 ottenne i semi da S.A. Beach, un giardiniere di New York. Dal 1996, il pomodoro venne considerato un alimento base della cucina americana e i suoi usi si estesero ampiamente. La sua utilità non si limitava più al semplice condimento: infatti, venne utilizzato nelle minestre, negli stufati, e come base per le salse. Questo amore per il pomodoro è documentato anche dalla sua presenza in molte ricette tradizionali americane, come quella della salsa bbq.